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giovedì 24 agosto 2023

La biologia quantistica svela antichi misteri della vita

 


Fino a poco tempo fa lo strano mondo dei quanti e la complessità sfuggente della vita sembravano due domini distanti, senza alcun punto di contatto. Ma la «biologia quantistica» – questa nuovissima scienza – inizia a intrecciare le cose, svelando antichi misteri.

Sulla base di recentissimi esperimenti, rigorosi e ripetibili, si stano forse cominciando a capire cosa succede nel profondo delle cellule vivente, e finalmente avviando la comprensione di fenomeni che per secoli erano parsi inspiegabili, proprio attingendo al bizzarro e contro-intuitivo mondo dei quanti.

L’incredibile forza della fotosintesi, ad esempio, sembra dovere la sua inarrivabile efficienza al fatto che, a un certo punto del processo, le particelle subatomiche coinvolte si trovano contemporaneamente in due punti distinti grazie ai fenomeni quantistici.

Anche il funzionamento degli enzimi, la base stessa del nostro essere in vita, deve la sua perfezione quasi miracolosa al fatto che nel corso della reazione chimica alcune particelle sembrano «svanire» da un punto per «materializzarsi» istantaneamente da un’altra parte.

Le strane proprietà del mondo quantistico su esseri viventi

Una nuova analisi di un recente esperimento su batteri fotosintetici suggerisce che i ricercatori potrebbero essere riusciti a porne alcuni in uno stato di entanglement, mostrando per la prima volta l'effetto delle strane proprietà del mondo quantistico su esseri viventi e segnando il passaggio della biologia quantistica da ipotesi teorica a realtà tangibile.

Il mondo quantistico è strano. In teoria, e in una certa misura in pratica, i suoi principi richiedono che una particella possa apparire in due luoghi contemporaneamente - un fenomeno paradossale noto come sovrapposizione - e che due particelle possano diventare "entangled", condividendo informazioni su distanze arbitrariamente grandi attraverso un meccanismo ancora sconosciuto.

L'esempio forse più famoso di stranezza quantistica è il gatto di Schrödinger, un esperimento ideale proposto da Erwin Schrödinger nel 1935. Il fisico austriaco immaginava che un gatto posto in una scatola insieme a una sostanza radioattiva potenzialmente letale potesse, per le strane leggi della meccanica quantistica, esistere in uno stato di sovrapposizione ed essere sia morto che vivo, almeno fino all’apertura della scatola e all’osservazione del suo contenuto.

Questo concetto è stato convalidato sperimentalmente innumerevoli volte su scale quantistiche. Alla scala del nostro mondo macroscopico apparentemente più semplice e di sicuro più intuitivo, tuttavia, le cose cambiano. Nessuno ha mai visto una stella, un pianeta o un gatto in uno stato di sovrapposizione o di entanglement quantistico. Ma fin dalla formulazione iniziale della teoria quantistica, all'inizio del XX secolo, gli scienziati si sono chiesti dove si incrociano esattamente i mondi microscopici e macroscopici. Quanto può essere grande il regno quantistico? E potrebbe essere abbastanza grande perché i suoi aspetti più strani influenzino profondamente e chiaramente gli esseri viventi?

Effetti quantistici nel processo di fotosintesi

Negli ultimi due decenni il campo emergente della biologia quantistica ha cercato di rispondere a queste domande, proponendo ed effettuando su organismi viventi esperimenti che potrebbero essere in grado di sondare i limiti della teoria quantistica. Questi esperimenti hanno già dato risultati allettanti ma non conclusivi.

Alcuni ricercatori hanno mostrato che il processo di fotosintesi - in cui gli organismi producono sostanze nutritizie usando la luce - può comportare alcuni effetti quantistici. Il modo in cui gli uccelli navigano o fiutano gli odori suggerisce che gli effetti quantistici possano verificarsi in modi insoliti all'interno degli esseri viventi. Ma questi studi toccano solo la superficie del mondo quantistico. Finora, nessuno è mai riuscito a indurre un intero organismo vivente - nemmeno un batterio unicellulare - a mostrare effetti quantistici come l'entanglement o la sovrapposizione.

Di conseguenza, un nuovo articolo di un gruppo di ricercatori dell'Università di Oxford sta facendo aggrottare parecchie fronti per le sue affermazioni sulla riuscita di un esperimento di entanglement fra batteri e fotoni, particelle di luce.

Il 'batterio di Schrödinger’

In un esperimento condotto nel 2016 da David Coles e colleghi dell'Università di Sheffield, avevano sequestrato, tra due specchi diverse, centinaia di batteri verdi sulfurei, che sono fotosintetici, per poi ridurre via via la distanza tra gli specchi fino a poche centinaia di nanometri, molto meno della larghezza di un capello umano. Facendo rimbalzare della luce bianca tra gli specchi, i ricercatori speravano che le molecole fotosintetiche all'interno dei batteri si accoppiassero - o interagissero - con la cavità, il che significava essenzialmente che i batteri avrebbero continuato ad assorbire, emettere e riassorbire i fotoni che rimbalzavano. L'esperimento ha avuto successo: fino a sei batteri si sono accoppiati in quel modo. Sostengono però che i batteri non hanno soltanto interagito con la cavità. Nella loro analisi dimostrano che il segno energetico prodotto nell'esperimento potrebbe essere coerente con i sistemi fotosintetici di batteri entangled con la luce all'interno della cavità.

In sostanza, sembra che alcuni fotoni colpissero e mancassero contemporaneamente molecole fotosintetiche all'interno dei batteri, un segno distintivo dell'entanglement. "I nostri modelli mostrano che il fenomeno registrato è la firma di un entanglement tra la luce e certi gradi di libertà all'interno dei batteri", affermano.

Secondo il coautore dello studio Tristan Farrow, anche lui di Oxford, è la prima volta che un simile effetto è stato intravisto in un organismo vivente. "È certamente la chiave per dimostrare che siamo in qualche modo vicini all'idea di 'batterio di Schrödinger'", afferma. E suggerisce un altro potenziale esempio di biologia quantistica in natura: i batteri sulfurei verdi vivono nelle profondità dell'oceano dove la scarsità di luce, fonte di vita, potrebbe addirittura stimolare adattamenti evolutivi quantomeccanici per aumentare la fotosintesi.

Queste controverse affermazioni, tuttavia, vanno prese con molta cautela. In primo luogo, in questo esperimento la prova a favore dell’entanglement è circostanziale, e dipende da come si sceglie di interpretare la luce che attraversa ed esce dai batteri confinati nella cavità.

Gli scienziati riconoscono che i risultati dell'esperimento potrebbero essere spiegati anche da un modello classico privo di effetti quantistici. Peraltro, i fotoni non sono affatto classici: sono quantistici. Eppure, un modello "semi-classico" più realistico che usi le leggi di Newton per i batteri e quelle quantistiche per i fotoni, non riesce a riprodurre il risultato reale che Coles e colleghi hanno osservato nel loro laboratorio, il che suggerisce che gli effetti quantistici fossero in atto sia nella luce che nei batteri. La prova è un po' indiretta, ma penso che sia così solo perché stanno cercando di essere rigorosi ed escludere cose e rivendicare troppo, dice James Wootton, che si occupa di informatica quantistica all'IBM Zurich Research Laboratory.

L'altro caveat: le energie dei batteri e del fotone sono state misurate collettivamente, non in modo indipendente. Questo - secondo Simon Gröblacher della Delft University of Technology, nei Paesi Bassi, che non ha preso parte a questa ricerca - è in qualche modo un limite. "Sembra che stia accadendo qualcosa di quantistico", dice. "Ma… di solito, se si dimostra l'entanglement, bisogna misurare i due sistemi in modo indipendente" per confermare che qualsiasi correlazione quantistica tra essi sia autentica.

Nonostante queste incertezze, per molti esperti il passaggio della biologia quantistica da sogno teorico a realtà tangibile è una questione di “quando”, non di “se”.

Al di fuori dei sistemi biologici, le molecole, considerate in isolamento e collettivamente, hanno già mostrato effetti quantistici in decenni di esperimenti in laboratorio, quindi la ricerca di questi effetti per molecole simili all'interno di un batterio o addirittura del nostro stesso corpo sembrerebbe abbastanza sensata.

Negli esseri umani e in altri grandi organismi multicellulari, tuttavia, simili effetti quantistici molecolari in genere dovrebbero essere insignificanti, ma una loro manifestazione significativa all'interno di batteri, molto più piccoli, non sarebbe una sorpresa troppo sconvolgente. Sono un po' stupito per la sorpresa suscitata da questa scoperta, dice Gröblacher. Ma è ovviamente eccitante se lo si può dimostrare in un sistema biologico reale.

Gröblacher ha progettato un esperimento che potrebbe mettere in uno stato di sovrapposizione un minuscolo animale acquatico, un tardigrado, cosa molto più difficile che creare un entanglement fra i batteri e la luce, dato che i tardigradi hanno dimensioni centinaia di volte maggiori.

Farrow sta cercando modi per migliorare l'esperimento sui batteri; lui e i suoi colleghi sperano di mettere in entanglement due batteri, e non con la luce in modo indipendente. Gli obiettivi a lungo termine sono fondazionali e fondamentali, dice Farrow. Si tratta di capire la natura della realtà e se gli effetti quantistici siano utili alle funzioni biologiche. Alla radice delle cose, tutto è quantistico, aggiunge, alludendo alla questione se gli effetti quantistici abbiano un ruolo nel funzionamento degli esseri viventi.

Potrebbe essere, per esempio, che la selezione naturale abbia trovato il modo di sfruttare naturalmente i fenomeni quantistici, come nel già citato esempio della fotosintesi in batteri delle profondità marine povere di luce. Ma per arrivare a fondo di tutto ciò è necessario cominciare dalle piccole dimensioni.

Le ricerche si sono costantemente orientate verso esperimenti a macrolivello, con un recente esperimento che ha coinvolto, con successo, milioni di atomi. Provare che le molecole che compongono gli esseri viventi mostrano effetti quantistici significativi - anche se per scopi banali - sarebbe un passo successivo fondamentale. Esplorando questo confine fra mondo quantistico e classico, gli scienziati potrebbero avvicinarsi a capire che cosa significa essere macroscopicamente quantistici, se una tale idea fosse vera.

Il vento solare ha proprietà multidimensionali – CapitoloXVIII

La realtà attraverso la meccanica quantistica – Capitolo 16


Fonte: Jonathan O'Callaghan / Scientific American

Bollatiboringhieri

venerdì 31 marzo 2023

La Scoperta della Quinta Forza della Natura può spiegare la materia oscura

 


Per decenni, la comunità scientifica ha riconosciuto l'esistenza di quattro forze fondamentali che, secondo il modello standard della fisica, guidano l'Universo: Gravità, elettromagnetismo, forza nucleare debole e forza nucleare forte. Eppure con queste gli esperti non sono ancora riusciti a spiegare certi fenomeni, previsti dai modelli ma che non riusciamo a osservare. Uno fra tutti, la materia oscura.

C'è un mondo invisibile nascosto tra le pieghe della realtà. È lì che si rifugerebbe la materia oscura, che forma circa un quarto del cosmo e la cui natura è ancora misteriosa. A fare da ponte tra il nostro mondo e quello oscuro, sarebbe una nuova forza della natura. La quinta, oltre alle due forze nucleari, debole e forte, che tengo insieme gli atomi, alla forza gravitazionale ed elettromagnetica.

Uno studio pubblicato da scienziati ungheresi afferma di aver visto le evidenze di una quinta forza della natura che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione di come funziona il mondo.

Qualificato come "bosone X protofobico", perché avrebbe "paura dei protoni", questa nuova particella, battezzata come X17, sarebbe in grado di trasportare forze che agiscono su piccole distanze e sarebbe la prova dell'esistenza di una quinta forza della natura.

Gli autori dello studio, pubblicato su arXiv, hanno spiegato che la quinta forza sarebbe "legata ad anomalie del Modello Standard", la teoria che descrive la natura nei suoi costituenti di base. Anche la nuova forza, come le altre quattro, sarebbe associata a una particella mediatrice.

E se il modello standard non fosse completo?

Se ci fosse un'altra forza fondamentale di cui finora abbiamo ignorato l'esistenza e che potrebbe invece spiegare l'inspiegabile?

Nel 2016 il team di Attila Krasznahorkay dell'Istituto per la ricerca nucleare in Ungheria ha osservato qualcosa di strano mentre analizzava il decadimento di un atomo di berillio-8. Quando eccitato, l'atomo emette luce che produce un elettrone e un positrone che si allontanano l'uno dall'altro. L'angolo con il quale le due particelle si allontanano dovrebbe essere prevedibile e, in base alla legge di conservazione dell'energia, dovrebbe ridursi all'aumentare dell'energia della luce.

Eppure, dagli esperimenti del team ungherese sembrerebbe non essere così: gli angoli descritti dalle traiettorie di allontanamento sono di circa 140°. Perché questa anomalia? Lo studio di Krasznahorkay e colleghi ha da subito attirato l'attenzione degli esperti mondiali, e l'ipotesi di una quinta forza fondamentale responsabile della stranezza ha cominciato a prendere corpo.

Se così fosse, questa quinta forza, come per le altre quattro dovrebbe essere portata da una particella ancora sconosciuta. Secondo gli autori l'anomalia sarebbe spiegabile con la produzione da parte dell'atomo di elio di un bosone diverso da tutti quelli che conosciamo, di breve durata e con una massa di poco inferiore a 17 megaelettronvolt. Da qui il nome di X17.

Qui, però, alcuni fisici e matematici troveranno alcune sfide molto interessanti e opportune con cui confrontarsi!

Kryon - 7 Novembre 2009

Gli scienziati spiegano le cose soltanto sulla base di ciò che già conoscono. Facciamo un esempio: mettiamo che gli scienziati osservando lo spazio scoprano delle caratteristiche che non sanno spiegarsi. Sono caratteristiche che non sembrano seguire le leggi di Newton, tuttavia la fisica newtoniana è lo standard aureo del moto, quindi, si affannano a trovare delle formule che mettano l’inspiegabile entro gli schemi newtoniani.

Tutto ciò che gli scienziati hanno visto in fisica, avviene in coppia. Al momento, ci sono quattro leggi della fisica, nel vostro paradigma tridimensionale. Esse rappresentano due coppie di tipi di energia. La gravità, conosciuta come una forza debole, e l’elettromagnetismo, come una forza forte. Anche quello che chiamate un buco nero nel centro della vostra galassia non è una cosa singola. È una dualità.

Il concetto di leggi multidimensionali.

La capacità di osservare dei modelli quantici porterà a un’importante scoperta della fisica: la scoperta di altre due leggi. Queste leggi, sono la forza debole e forte multidimensionali. Si potrebbe dire che è un’energia con due parti – una forza quantica debole e una forte. Queste porteranno le leggi della fisica conosciute a sei e introdurranno il concetto di leggi multidimensionali.

Queste due leggi mancanti daranno inizio alla spiegazione di quel che oggi è un mistero: l’energia mancante del cosmo. Sarà anche l’inizio della comprensione di una spiritualità nella fisica.

Queste due nuove leggi spiegheranno completamente l’energia che vedete nell’Universo e nella vostra galassia. La fisica della vostra galassia non è necessariamente la fisica di tutte le galassie. Il mio consiglio, quindi, è di circoscrivere ciò che conoscete e il vostro studio alla vostra galassia. Credetemi, c’è tantissimo da osservare in essa!

A cosa vi porteranno le altre due leggi?

Innanzitutto, a una spiegazione di cosa sia la materia oscura presente nella vastità dello spazio. In passato, la materia oscura era vista come una grandissima energia (in base all’azione che aveva sulle cose intorno), ma è stata erroneamente etichettata come facente parte del sistema 4D newtoniano, cosa che non è.

L’aspetto quantico dell’elemento multidimensionale dell’atomo non è stato ancora compreso. Lì vi è energia, una straordinaria energia, e il suo riconoscimento spiegherà ciò che gli astronomi osservano nello spazio come materia oscura.” Kryon

Riguardo la presunta scoperta della quinta legge, il fisico Mauro Raggi, dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), che ai Laboratori Infn di Frascati dà la caccia a materia oscura e quinta forza, spiega: “Due indizi non fanno ancora una prova, ma sono sospetti. Dato che non siamo ancora riusciti a scovare la materia oscura, è probabile che non sia in grado di comunicare con la materia ordinaria, se non attraverso una particella ancora sconosciuta che farebbe da tramite. Potrebbe, quindi, essere proprio la fantomatica particella X17”, ha detto Raggi.

Se dovesse essere confermata l’esistenza – ha concluso Raggi – avremmo in mano le chiavi per aprire una porta che dà su un mondo fisico del tutto sconosciuto. Sarebbe un risultato davvero rivoluzionario”.

Qual è il mattone fondamentale dell'universo? - Capitolo 9

Fisica multidimensionale di base – Realtà o finzione? - Capitolo VI

martedì 13 settembre 2016

La vita è creata dalla presenza di una polarità nelle particelle atomiche.

 Rivelazioni stravolgenti!

“Tutto è doppio; ogni cosa ha due poli; tutto ha due estremi; simile e dissimile hanno lo stesso significato; i poli opposti sono identici in natura ma in gradi diversi; gli estremi si toccano; tutte le verità non sono che mezze verità; tutti i paradossi possono essere conciliati”. Il Kybalion
“Il vero ostacolo all’evoluzione della coscienza non è il dualismo in se stesso ma il non volerlo riconoscere e accettare, il non voler comprendere la sua utilità e la sua funzione positiva e necessaria a uno sviluppo totale e a una realizzazione autentica.
Il senso dell’unità si ottiene quando si è consapevoli che tutte le cose esistenti a tutti i livelli sono reali, perché fanno parte dell’Uno; anche la parte più piccola e apparentemente insignificante concorre alla grande armonia”. (Web)

Tutte le cose nell’Universo sono create con la polarità - Senza polarità non ha vita
“Ora, devo svolgere un processo, dove sta una rivelazione. Ora vi porto alla struttura atomica di base. L’ho già fatto, ma non vi ho mai portato a questo stadio. Voglio che osserviate con me un elettrone, come se foste là, piccoli quanto lui.
I Fisici dicono che l’elettrone ruota. Non lo fa e non può. Non c’è alcuna superficie su un elettrone, poiché essi sono energia. Essi non ruotano, ma hanno invece un potenziale elettronico. Ogni singola particella di questo pianeta, tutto ciò che potete vedere, tutte le cose di quest’Universo, sono create con la polarità. Queste sono informazioni nuove, ora. Tutte le cose sono create con la polarità e sono progettate per essere auto-equilibranti. E, a causa della polarità di quello che voi chiamate più e meno, esse si spostano e cercano di equilibrarsi all’interno di un campo – tutte le cose, sia fisiche sia di altro genere.
Tuttavia, tutte le polarità sono inclini a essere influenzate da quella che chiamerò pari pressione. Gli elettroni che presentano quella che voi definireste di carica positiva (o ruotano con una polarità) sono attratti da quelli che sono negativi, perciò si annulleranno. Essi si cercano a vicenda per creare il nulla dell’equilibrio. Cercano di essere bilanciati e, se non lo sono, non sono contenti. Uso questo termine solo per rilevare la condizione di una particella della fisica che non trova il proprio equilibrio. Persino chi non è portato per la scienza è in grado di apprezzarlo. Ma, persino con gli atomi, ci sono elettroni che non sono accoppiati, dato che non c’è una legge dell’atomo che dica che gli elettroni saranno sempre creati in numero pari. Dunque, spesso ci sarà quello che chiameremo lo spaiato e, quando questo avviene, l’intero atomo sarà caricato positivamente o negativamente secondo com’è quello spaiato. In questo caso, l’atomo cercherà un altro atomo, che abbia uno spaiato di carica opposta. Ecco, ho appena spiegato il magnetismo. Ora, la scienza ne conosce già una parte. Quello che ancora non si è compreso, però, è che tutte le cose hanno una dualità. Si sospetta e ci sono teorie che verranno fuori abbastanza presto ed io ve l’ho detto oggi, perché è sempre esistito nella mente di qualcuno. Quindi, dal molto piccolo al molto grande, persino la galassia… tutto ha dualità. Al centro della vostra galassia, quello che voi chiamate buco nero, è un motore quantico che tira/spinge. 

Perché tutto possiede una polarità?
Perché mai sarebbe stato creato così, fino ad arrivare all’elettrone? La più piccola cosa, addirittura fino a quello che chiamate il Bosone di Higgs (la Particella di Dio) e ai quark, tutti hanno una polarità. Non troverete un frammento di natura privo di polarità. Perché? Ve lo dico io: Se non fosse così, l’Universo sarebbe un luogo monotono e noioso in cui vivere. Perché, creando una dualità in ogni singola particella, create un Universo attivo che è auto-equilibrante e non è mai a riposo. Se non fosse così, sarebbe statico, immutabile e non creativo. Perciò, senza polarità, non ci sarebbe vita. La vita è creata dalla presenza di una dualità, una polarità nelle particelle atomiche. La vita è quel che è necessario perché esista l’Universo. Non c’è motivo di una fisica senza vita – e voi pensavate fosse il contrario, vero? La vita fu un caso su un solo pianeta. Oh, come siete tridimensionale! La Vita è il PROGETTO.

Perché le costellazioni e i sistemi solari non seguono il moto Newtoniano.
Il magnetismo e i punti neutri sono persino al centro della vostra galassia, ciò significa che la galassia è in uno stato di correlazione con se stessa. Questo, ora, spiega perché tutte le costellazioni e i sistemi solari non seguono il moto Newtoniano. Essi si muovono invece insieme, come una cosa sola, intorno al centro, perché sono correlati. Ve ne ho appena spiegato il motivo e la scienza inizierà a capirlo presto. Fino ad ora è stato un mistero ma ora voi sapete. Allora, avete il macro-entanglement. La cosa più grande che possiate immaginare, la galassia, è correlata con se stessa. È possibile che ci siano altre situazioni di correlazione, che non vedete o non riconoscete, in ogni singolo giorno della vita? E la risposta è . Quindi eccoci.

Si possono estendere la vita e la guarigione tramite una comunicazione quantistica con la molecola di DNA. 
La cianografia del DNA è perfetta. È perfetto dentro di voi, eppure ve ne state qui con un DNA che non lavora bene. Sembra esserci una dicotomia, dato che è perfetto e progettato per una vita lunga, eppure fa delle cose che, rispetto a questo, sono contrastanti.
Il DNA è progettato come fonte informativa per ricevere l’energia di ciò che ha intorno, creato dalla coscienza dell’umanità. Esso, poi, si pone in una reazione appropriata all’energia in cui si trova. In altre parole, se il pianeta ha un’energia bassa, anch’esso l’avrà. È un motore quantistico e, se l’energia quantistica creata dalla coscienza Umana è bassa, esso lavora malamente.
Il DNA sulla Terra è perfetto in un bambino non ancora nato e si possono trasferire alcune delle caratteristiche di quella perfezione, prima che essa assimili l’energia del pianeta con il primo respiro. Si possono estendere la vita e la guarigione tramite una comunicazione quantistica con la molecola di DNA. Afferrate le implicazioni? L’unico modo in cui la cosa possa funzionare è che il DNA debba avere un attributo quantistico, e ce l’ha. Tutti i nostri insegnamenti, per oltre 10 anni, vi hanno detto che il 90% del DNA che non è codificato ed è considerato “spazzatura” è una serie d’istruzioni quantistiche. Perciò, la molecola di DNA deve avere delle caratteristiche quantistiche che devono ancora essere scoperte, ma che sono assai reali e hanno a che vedere con le istruzioni per la chimica di più di tre miliardi di parti della molecola del DNA. Questo è particolarmente vero per la chimica di produzione dei geni delle parti proteiche codificate. Per semplicità, vi dico che il DNA è attivamente dinamico e può modificare la realtà di tutto ciò che voi ritenete “normale”.

Le prossime scoperte scientifiche – un sistema “wireless” umano trasferirà degli attributi da una cellula biologica a un’altra e da un Umano a un altro.
Sono parecchie le cose che stanno per succedere nella scienza ufficiale. Primo, scoprirete alcuni segreti del DNA e saranno embrionali. Cominciate a tenere d’occhio gli scienziati che scoprono le cellule embrionali e la magia dentro di esse. Voi sapete già che nella placenta esistono delle cellule staminali insolite. Sapete anche che le cellule staminali adulte pre-programmate sono ancora lì nel corpo. Ma che dire del DNA di chi non è ancora nato? 
Le cellule embrionali del non-nato sono intoccabili per la società, e nessuno scienziato cercherà di utilizzarle in maniera 3D, che è tutto ciò che sapete fare, in questo momento. Se ci provassero, non funzionerebbe comunque. Ci sono dei processi quantistici che state imparando che, non solo non sono invasivi, ma sono effettivamente utili e possono trasferire degli attributi da una cellula biologica a un’altra e da un Umano a un altro. Pensate al “wireless”. Quello che pensavate richiedesse fili lunghi più di 1.500 chilometri, ora è fatto con dei satelliti. È un’analogia che vi dimostra che state andando verso una comprensione del tutto nuova del trasferimento di energia. Ci sono complessità e controversia e pensiero super-intellettuale in tutto questo, perché i vostri cervelli 3D si lanceranno in cerca di qualcosa di sbagliato in tutto questo. Tutto ciò che posso dirvi, è che il sistema quantistico non è un sistema lineare e la vostra logica finirà per terra, se cercate di analizzare queste cose. Riuscite a immaginare il tempo in cerchio? Riuscite a vedere di essere in due posti nello stesso istante, o persino di alterare la vostra struttura molecolare con la volontà, per far parte di un altro oggetto? Se riuscite a farlo, allora non vi è permesso di commentare in modo razionale. Perché tutte queste cose fanno parte delle possibilità quantistiche del DNA. 

La propensione della fisica - Vi ho fornito in passato dei messaggi sulla propensione della fisica. Ora siamo tornati alla questione della polarità. Questa “propensione” è imbevuta nell’invenzione naturale che ha scoperto Dr Toddy. La fisica è attiva e cerca l’equilibrio. Vale a dire che ogni campo che lui ha creato con il suo processo ha le caratteristiche del DNA perfetto, con gli attributi del modello del non-nato. Gli attributi possono essere passati all’Umano e ricevuti da quell’Umano in qualsiasi impostazione la sua struttura cellulare sia in grado di assorbire.
Questo e altri processi saranno osservati anche dalla scienza. Gli studi embrionali sugli animali cominceranno a rivelare ciò che dona la capacità di far ricrescere gli arti per gli Umani e molte delle altre cose di cui parliamo da 23 anni. Aspettatevi che questo genere di cose accada presto e anche l’utilizzo delle cellule staminali adulte in modo più grande. Ed è tutto lì, davanti a voi. 
Dio creatore è il Fisico maestro dell’Universo e ha utilizzato questi strumenti per creare il sistema della vita e l’equilibrio dell’amore. Tutto questo migliorerà la vita Umana e la comprensione Umana.
Di nuovo, vi dirò che la distanza fra il nucleo e l’elettrone di ogni singolo atomo è colma dell’amore di Dio. Quello è il minestrone del Creatore, costruito per la vita e pronto a prendervi per mano, se lo volete. È la ricalibrazione della conoscenza sul pianeta e il primo passo in un paradigma quantistico. Preparatevi a questo. (Kryon)