venerdì 14 giugno 2013

Ecco l'alternativa miracolosa alla benzina che la lobby della”Mano Nascosta” non permetterà MAI!


Così come tante altre straordinarie invenzioni e scoperte alternative, che se fossero state prodotte e applicate nel mercato, potrebbero cambiare radicalmente l'economia globale, l'etanolo, un efficace carburante per le auto, rischia di evaporarsi o essere inglobato dalla lobby della mano nascosta - il governo ombra che gestisce l'economia mondiale. Molti nuovi progetti, di grande importanza, sono costantemente censurati in beneficio degli interessi economici di ordine superiore. E dietro queste manovre, si celano i servizi segreti del governo ombra americano e la potentissima Commissione per l'Energia Atomica.

L’etanolo, un alcool ricavato dalla canna da zucchero, sfruttato, soprattutto in Brasile e Argentina, dove la crisi del petrolio degli anni 70 spinse le case automobilistiche a costruire i cosiddetti motori flex, capaci di andare sia in miscela sia solo a etanolo o benzina, sostituisce egregiamente la benzina; inoltre, il distillato, oltre a essere molto più economico, riduce sostanzialmente le emissioni di gas, minimizzando l’effetto serra.
L’etanolo apporta circa otto volte la quantità di energia necessaria per produrlo. La maggior parte delle automobili nuove in Brasile va a etanolo, e i benefici per l’ambiente, derivanti da questo biocombustibile, raddoppiano se il suo sottoprodotto è bruciato nelle centrali termoelettriche che alimentano i mulini.

La coltivazione di cereali e canna da zucchero per la produzione di biocarburanti, sembra, però, che abbia i giorni contati. Secondo le informazioni raccolte dal giornale Panorama, è una minaccia anche per l’Amazonia, e definisce progetti come l'etanolo, un "falso mito". La speculazione sul mercato azionario, gli investimenti multi-miliardari, i record di profitto ... il biocarburante, che dovrebbe essere l'alternativa miracolosa alla benzina - (il capro espiatorio contro il riscaldamento globale) – sembra che corre il rischio di causare più male che bene. - Così descriveva il giornale.
Il prezzo di un pieno di carburante per un’auto di alta cilindrata, equivale a nutrire una persona per un anno intero, stima la Banca Mondiale.
La necessità che ogni paese faccia ricorso alle energie alternative per combattere la speculazione senza freni e porre fine ai ricatti del cartel dell’Opec, è un fatto concreto. Quel che lascia, però, un retorico punto interrogativo è, fino a che punto questa preoccupazione per la miseria degli altri o la radura della foresta amazzonica, sia davvero sincera o dietro queste proteste ci sono le impronte digitali della mano nascosta, cercando, infatti, proteggere l’egemonia globale di ciò che per lei è una preziosa fonte di dominio, potere e ricatti per controllare e dominare il mondo.
Nel grattacielo in Chicago Board of Trade, il titolo più importante che specula sulle materie prime per mangimi, centinaia d’intermedi fissano il prezzo del grano, soia, mais, avena e altri prodotti agricoli e ogni giorno, il boom è garantito. E' una corsa inarrestabile che ha aumentato a oltre il 40% negli ultimi anni, il prezzo dei cereali, impoverendo la tavola dei consumatori in tutto il mondo, con l'aumento del prezzo del pane, riso, latte e carne. La cosiddetta "agroinflazione" che il mondo sta provando ora.
Va bene che la speculazione dei cereali, aumenta la spirale dei prezzi che causa la fame nel mondo, ma ... che dire dell’importo di US $ 120-140 per barile di petrolio (arrivato al top storico intraday di $147.27 l'11 luglio 2008) che colpisce pesantemente un'intera catena di valori della produzione, dal trasporto ai generi alimentari?
Va bene che l'etanolo brasiliano non potrà mai coprire tutto lo spazio della domanda di energia nel mondo, se mai, coprirà un massimo di circa il 10% del mercato mondiale in 20 anni, occupando circa 45 milioni di ettari per la produzione di canna da zucchero - che lascerebbe molte persone grattandosi la barba - ma il fattore novità, potrà prendere piede, scuotendo l'inerzia di molti altri paesi che potrebbero stimolare nuove forme alternative di energia, e questo potrà disturbare notevolmente il cartel del petrolio.

Le automobili ad Acqua? Contrasta con gli interessi dei produttori di auto tradizionali!
Nessuno ha mai chiesto che fine hanno fatto le innumerabili notizie dell'esistenza di automobili alimentati ad acqua corrente o elettricità - che, del resto, non inquina ed è poco costoso - in grado di soppiantare in gran parte i veicoli a benzina? Molti di questi progetti sono sovente acquistati da quelle stesse ditte, i cui interessi rischiano di essere minacciati, e infine distrutti.
Prove inconfutabili confermano la perfetta funzionalità di queste vetture, ma la loro produzione, così hanno detto, contrasta con gli interessi dei produttori di auto tradizionali, così come le multinazionali arabo-americani che fatturano miliardi di dollari, vendendo a benzina, ovviamente. Questi e altri progetti, dopo la notizia della scoperta, in poco tempo scompaiono e nessuno sentì più parlare. Come mai?
Va bene, non è così semplice, come molti pensano: basta riempire il serbatoio d’acqua e… voilà! L'estrazione dell'idrogeno dall'acqua non è un procedimento complesso e può banalmente essere ottenuto anche immergendo barre di alluminio nell'acqua, ma come l'auto riesca a mantenere un moto costante, è già più complesso, poiché si tratta, appunto, di un fenomeno non continuo. La generazione dell'idrogeno avviene in contemporanea con la formazione di alluminio sulla superficie delle barre stesse, e s’interrompe quando non rimane più superficie di alluminio da ossidare. Ma quando si tratta di scombussolare il clan del petrolio, vince la legge dei più forti. Niente da fare. D’altronde, che vantaggio otterrebbero?

L'ultimo progetto che abbiamo notizia, è stato un prototipo presentato alcuni anni fa, a Napoli, e si trattava di una macchina - 600 - a trazione termica, elettrica, chiamata di Athena. Avete mai sentito qualcosa? Si poteva scommettere che il povero Athena non avrebbe avuto vita lunga.

La fusione fredda con palladio… Un Grande Mistero!
Nel marzo del 1990, Stanley Pons e Martin Fleiscmann avevano riferito di aver realizzato la fusione fredda con palladio, che potrebbe, quindi, fornire energia che non inquina l'ambiente. L'esperimento è stato ripetuto più volte con successo in un laboratorio di Frascati. Il problema, però, era che questo avrebbe costretto molte multinazionali ad abbandonare i profitti con il nucleare. Dopo la notizia di questo esperimento, in breve tempo la fusione fredda venne etichettata come scienza spazzatura e relegata nel limbo delle truffe; i due scienziati accusati di frode e d’incompetenza. Dopo alcuni tentennamenti i principali media di tutto il mondo condannarono definitivamente l'esperimento e i suoi autori. Di particolare virulenza fu la campagna condotta da Repubblica a firma di Giovanni Maria Pace che nell'ottobre del 1991 accusò i due chimici americani di truffa. (Il Sole 24Ore)
E c'è di più! Si è appreso che Stanley Pons, nel mese di ottobre dello stesso anno, ha messo la sua casa in vendita e scomparve senza lasciare traccia. Quale sarebbe il motivo? Non è difficile da indovinare. Forse, minacciato da qualcuno?
Eppure, ancora oggi la Nasa e la Defense Intelligence Agency negli Stati Uniti, la Toyota e il Miti in Giappone, Israele, Russia e alcune università e istituti di ricerca nazionali come l'Infn, continuano a cimentarsi nei più importanti laboratori del mondo per capire e valutare le conseguenze e le possibili applicazioni di quella scoperta. Segno evidente che non si trattava di una truffa come molti allora vollero etichettare quella scoperta.

Il gruppo A. De Ninno, A. Frattolillo guidati dal professor F. Scaramuzzi, dimostrò che anche nel titanio, quando quest'ultimo assorbe a bassa temperatura gas deuterio, occorre un surplus di energia e sono emessi neutroni. Lo stesso gruppo di ricercatori oggi, con un esperimento molto accurato e preciso ha dimostrato inequivocabilmente la produzione di elio4 dalla cella elettrolitica costituita da un catodo di palladio e da un anodo di platino immersi in acqua pesante.

Quel che è certo è che l'intrepido Robert Watson, consulente scientifico del premier Gordon Brown ha avuto il "coraggio" che pochi hanno, di andare controcorrente per cercare di abbattere il mito del biocarburante, causando i primi ripensamenti nell'UE, specialmente in Germania, dove è stato dichiarato il primo stop per il piano di sviluppo del progetto etanolo.
L'agenzia inglese Rfa, sta già preparando un’indagine "molto importante", secondo MacDougall che guida lo staf, e dà i suoi avvertimenti: La nostra ricerca permetterà al governo di influenzare la politica europea, sulla base delle evidenze scientifiche del prodotto. Ha anche detto che i carburanti non deve essere MAI PIU’ ricavati dalle piante utilizzate nei prodotti alimentari. Guai a coloro che disobbediscono quel MAI PIU!

Non c’è dubbio, quindi, che il progetto etanolo sta correndo un grande rischio di evaporazione e diventare… "tutto perduto come lacrime nella pioggia" (Bland Runner Film)

Fonte:
Il Sole 24 Ore
Panorama
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